Across the Spider-Verse al cinema: perché abbiamo ancora bisogno dell’Uomo Ragno

La gente non sa. Tutti quelli che si limitano a guardare i film proposti dai Marvel Studios (che sempre di più dominano il botteghino), illudendosi di star vedendo cose incredibili, non capiscono quanto stiano divorando, nella maggior parte dei casi, la versione masticata, già digerita e poi sputata di personaggi e storie che nel materiale di partenza (i fumetti) hanno una dignità, uno spessore e un livello molto più alto di quanto questi film da popcorn, per famiglie, siano mai stati, escluse alcune eccezioni (la trilogia dei Guardiani). E poi magari si convincono che il cinema sia solo quello. Non c’è assolutamente nulla di male nell’intrattenimento che ha il solo scopo di intrattenere, ma è bene sapere e riconoscere che ci sia tanto di più, e che l’arte cinematografica può donare cose ben più preziose


Infatti, nel 2018, arriva a sorpresa Spider-Man: Into the Spider-Verse. Con questo film, la Sony Pictures Animation inventa una nuova tecnica d’animazione e riesce a portare in vita i fumetti, a mettere in scena una storia di una maturità enorme, con uno stile unico e una personalità e un carattere abbaglianti. 

La direzione artistica del film genera pura e costante meraviglia e ti catapulta in un mondo di infinite possibilità, di universi alternativi ed eroi con enormi poteri, ma ancora più grosse difficoltà. Un mondo da ammirare a occhi spalancati, da cui farsi stupire costantemente, come farebbe un bambino davanti al miglior parco giochi di sempre o un amante dell’arte in preda alla sindrome di Stendhal. 

Parliamo di personaggi vastissimi, però di un’umanità sincera, in cui è facilissimo proiettare noi stessi: le nostre insicurezze, le nostre paure e i nostri problemi trovano asilo in figure eroiche che ci insegnano quanto si possa trovare la speranza anche nei momenti più oscuri. 



Questo film è riuscito a trasmettere la potenza dei miti dell’Uomo Ragno con una naturalezza invidiabile, attraverso una nuova trama e un nuovo protagonista,  Miles Morales, nuovo erede al ruolo di Uomo Ragno, che ormai dimostra di non avere tanto da invidiare all’originale (inimitabile) Peter Parker, e che più di tutti risplende e si fa tramite del punto di vista di una persona comune, in un mondo di leggende. 

Nonostante le novità, il film rimane saldo e fedele allo spirito portante del personaggio, ai suoi ideali e ciò che da 61 anni rappresenta nel mondo come eroe moderno e simbolo di valori positivi. 

Rappresentare il dolore, il sacrificio, il coraggio di semplici ragazzi che hanno sofferto abbastanza da sapere che chiunque sia in grado di fare qualcosa di utile per il prossimo, dovrebbe farlo: senza  esitazioni, senza mezze misure, mettendo da parte il proprio io, rischiando persino la vita, pur di aiutare chi ne ha bisogno. 



Passano 5 anni, e arriva il suo seguito. 

Spider-Man: Across the Spider-Verse è, a conti fatti, quello che l’Impero Colpisce Ancora è stato per Star Wars. Il capitolo di mezzo di una trilogia, il punto di sviluppo e maturazione di un’opera che già era vicina alla perfezione, ma che ora raggiunge livelli stupefacenti, spettacolari, definitivi.

Ricolmo di citazioni che strizzano l’occhio ai veri conoscitori del Ragno, il film le utilizza solo come intermezzo simpatico per spezzare ogni tanto le atmosfere cupe di una trama che con il suo spiazzante cinismo (in confronto ai colori e alla vitalità delle sue animazioni) racconta di tragedie, perdite, muri insormontabili e aspettative impossibili da soddisfare, nella lotta continua tra ego e altruismo, tra individualismo e spirito di squadra. 

Una sorpresa per il cuore, una gioia per gli occhi, una lettera d'amore per ogni fan.

Un film elettrizzante, potente, bellissimo. Personaggi dalla psicologia tridimensionale, scene d’azione esaltanti come non mai,  un comparto tecnico-visivo fuori dal normale e una colonna sonora follemente unica e creata apposta per lui. Un prodotto che onora decenni di storie, sviluppate attraverso decine di medium diversi, e prende il meglio da ognuno di esse per creare qualcosa di veramente indimenticabile. Non ci resta che aspettare l’anno prossimo per la conclusione di una storia che già con i suoi due primi titoli ha cambiato per sempre il mondo dell’animazione e ha ridefinito il modo di raccontare questo tipo di storie. 


Questi due film ci hanno insegnato che dietro la maschera ci può essere veramente chiunque, e che quindi ognuno di noi, a suo modo, può essere un eroe. Ora più che mai, è tempo di comprendere, fuori dagli schermi e dalle avventure che tanto ci fanno sognare, quanto siano grandi i poteri che ciascuno di noi ha. E quanto, ad oggi, sia fondamentale riconoscere tutte le responsabilità che ne derivano. 

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